Era passato più di un secolo, ma Damon si sentiva di nuovo solo. Solo come allora, quando aveva perso Katherine, o meglio…quando aveva creduto di perderla e invece si era disilluso col suo stesso amore…un amore che mai aveva provato e che lo aveva condotto a fare ciò che non avrebbe mai pensato di fare: uccidere e uccidere. E adesso, aveva paura che per una seconda volta gli sarebbe accaduta la stessa cosa. Odiava ammetterlo, ma si era innamorato di nuovo, come allora; Damon si era innamorato della fidanzata di suo fratello Stefan, Elena, ma anche in questo caso si trattava di un amore impossibile. Lei non lo avrebbe mai scelto, non avrebbe mai amato un vampiro senza scrupoli come lui, e forse faceva bene, forse lui non era l’uomo adatto a lei, forse suo fratello era il ragazzo che l’avrebbe resa felice con la sua dieta a base di scoiattoli e le sue scelte sagge. E così, pensando e ripensando a quella ragazza dolce e gentile che lo stava facendo diventare pazzo, Damon decise di recarsi in un locale appena aperto a Mystic Falls, spesso frequentato da giovani della sua età…o meglio…da giovani che sembrava avessero la sua età, nonostante lui fosse molto più vecchio di loro. Entrò nel locale soggiogando il buttafuori che c’era all’entrata e si addentrò in un posto piuttosto buio, pieno di luci ad intermittenza e fumogeni. Di certo, non era un luogo classico e romantico come quelli che frequentava quando era un ragazzo, ma in un certo senso gli ricordava gli anni ’60 e ’70, anche se la musica era molto più forte e assordante di allora. Si districò tra la gente che gli finiva addosso, mezza ubriaca e drogata da musica e…altro. Sentiva intorno a sé una grande confusione, voci bisbigliate e urlate allo stesso tempo che scuotevano i suoi sensi. Avvertiva il pulsare dei loro cuori intorno a sé e avrebbe voluto addentarli uno per uno pur di farli smettere; ma non lo fece. Continuò a camminare e si diresse verso il bancone, pronto ad ordinare un whisky doppio per calmare i suoi sensi. Dopo aver ordinato il whisky, si guardò intorno e vide centinaia di ragazzi e ragazze che ballavano a ritmo di musica, sballandosi e cercando di divertirsi quanto più potevano. Quanto avrebbe voluto anche lui cercare di non pensare a nulla come loro! Quanto avrebbe voluto ritornare ad essere un vampiro senza scrupoli come un tempo, dimenticando tutti i sentimenti umani! Ma non ci riusciva, ormai era troppo tardi…forse sarebbe stato meglio morire che soffrire così. Voltando di tanto in tanto la testa, notò una ragazza che ballava in modo differente dagli altri…sembrava più disinvolta e più disinibita di tutti gli altri. Era alta, magra, capelli neri, lunghi e mossi e indossava un corto vestitino bianco che metteva in risalto le sue forme. Forse quella ragazza sarebbe potuta essere la sua preda, forse lei avrebbe potuto soddisfare tutte le sue voglie represse e fargli dimenticare per un attimo Elena. Come se avesse letto i suoi pensieri più profondi, quella ragazza si avvicinò al bancone e ordinò una vodka liscia. Poi lo guardò e gli sorrise. Damon, come se non aspettasse altro, le disse: “Che ci fai qui tutta sola soletta? Non lo sai che è pericoloso? Qualche sconosciuto potrebbe provarci con te…magari ad un bancone…mentre ordini una vodka liscia…” e sorrise in modo strafottente.
“Magari mi piacerebbe…” continuò lei. Damon le sorrise nuovamente e poi le disse: “Io sono Damon, piacere di conoscerti!” e le baciò una mano guardandola negli occhi. “E io sono Rachel…Piacere mio!” rispose lei. A quel punto Damon la guardò intensamente, non staccando mai lo sguardo da quello della ragazza e le disse: “Credo che adesso vorrai prendere una boccata d’aria insieme a me…” cercando di soggiogarla. Rachel, come se non avesse sentito nulla, abbassò lo sguardo e scoppiò a ridere. Damon sgranò gli occhi, in cerca di verbena sulla ragazza, ma non vedendola la guardò stranito. Lei continuò a ridere, poi disse: “Sei stato sfortunato stasera, mi dispiace!” e continuò a ridere. Allora Damon la continuò a guardare e disse curioso: “Perché?”
“Per questo…!” disse Rachel mostrando due canini e iniziando a ringhiare contro Damon. A quel punto anche lui scoppiò a ridere e disse: “Già…niente cena allora per stasera!”.
“Magari preferiresti un dopo-cena…vampiro senza riflessi e senza fiuto!!!” sorrise Rachel, facendo risuonare le chiavi dell’auto tra le sue dita.
“Sempre meglio di nulla…” disse Damon e, a velocità lampo, gli tolse le chiavi dalle mani e corse fuori. Rachel lo seguì anche lei a grandissima velocità e lo trovò fuori, accanto alla sua auto. “Chi è il vampiro senza riflessi?” sorrise Damon strafottente.
“Chi vuole un dopo-cena con i fiocchi?” ribattè Rachel e salì in auto. Damon sorridendo, salì in auto e decise di buttarsi in quella nuova avventura, sperando di dimenticare Elena una volta per tutte.
